Il progetto, che corredato dallo studio di prefattibilità ambientale accompagna la domanda di derivazione d'acqua per uso idroelettrico, definisce un impianto ad acqua fluente per l'utilizzazione delle risorse del rio Bigontina.
L'opera di presa è del tipo "a trappola", ubicata a quota 1'527.13 m s.l.m. e costituita da una soglia fissa tracimabile, che presenta al suo interno un canale di derivazione alimentato da una griglia di presa sub-orizzontale. Il canale, che si sviluppa all'interno del versante in destra idraulica, convoglia le acque verso il manufatto dissabbiatore da cui pervengono all'interno della vasca di carico. In corrispondenza di quest'ultima ha origine la condotta forzata in acciaio (DN600) che si sviluppa interrata per una lunghezza di 2'080 m circa, in destra idraulica fino al ponticello esistente in località Pecosta ed in destra idraulica a valle dello stesso.
L'utilizzazione delle acque così derivate è prevista nella centrale di turbinaggio (equipaggiata con un gruppo Pelton ad asse orizzontale) ubicata in sponda sinistra del rio Bigontina, su di un pianoro in vicinanza della viabilità locale (via Cantore - località Pecol). In corrispondenza della centrale è inoltre prevista la tubazione di restituzione a pelo libero con recapito diretto delle acque nel rio Bigontina. Il progetto architettonico della centrale è curato dall'Arch. Vincenzo Valentini.
Tutte le opere costituenti l'impianto risultano ubicate all'interno del territorio comunale di Cortina d'Ampezzo.
Media naturale: 0.372 mc/s; media derivabile: 0.270 mc/s; massima derivabile: 0.860 mc/s.
Media nominale: 0.65 MW; efficiente massima: 1.37 MW; producibilità media annua: 4.26 GWh/anno.
Deflusso Minimo Vitale: 80 l/s (costante); salto medio legale: 244.48 m.